ABBIGLIAMENTO DI PROTEZIONE

ABBIGLIAMENTO DI PROTEZIONE

EN 471 – Abbigliamento da lavoro alta visibilità. Il vestiario di protezione è destinato a segnalare visivamente la presenza dell’utilizzatore in situazioni di pericolo.

EN 943-1 – Abbigliamento di protezione contro prodotti chimici liquidi e gassosi, incluse le particelle liquide e solide. Parte 1: Requisiti prestazionali per indumenti di protezione chimica, ventilati e non ventilati [Indumenti Tipo 1 e Tipo 21 Tipo 1- Indumenti di protezione chimica ermetici a gas. Tipo 2 – Indumenti di protezione chimica non ermetici a gas.

EN 943-2 – Abbigliamento di protezione contro prodotti chimici liquidi e gassosi, incluse le particelle liquide e solide. Parte 2: Requisiti prestazionali per indumenti di protezione chimica ermetici a gas [Tipo 1), destinati ai dispositivi di emergenza (ET).

EN 1073-2 – Indumenti di protezione non ventilati contro la contaminazione radioattiva sottoforma di particelle. Requisiti e metodi di prova per gli indumenti di protezione non ventilati contro la contaminazione radioattiva sottoforma di particelle.
Indumenti di protezione progettati per proteggere la pelle dalla contaminazione radioattiva. Non si possono utilizzare per la protezione contro la radiazione ionizzante, né contro la contaminazione di sostanze radioattive come conseguenze di diagnosi o terapie mediche.

EN 1149 – Indumenti di protezione, con proprietà elettrostatiche (Requisiti prestazionali del materiale. Requisiti elettrostatici e metodi di prova degli indumenti di protezione antistatica, per evitare la formazione di scintille che possono provocare un incendio. La norma EN 1149 consta di differenti parti, a causa dei numerosi campi d’impiego e dei materiali esistenti:

Parte 1: Metodo di prova per la misura della resistività superficiale.

Parte 2: Metodo di prova per la misura della resistenza elettrica attraverso un materiale (resistenza verticale).

Parte 3: Metodi di prova per la misura del decadimento di carica.

Parte 4: Metodo di prova per l’indumento.

Parte 5: Requisiti prestazionali dell’indumento antistatico per evitare la formazione di scintille che possono provocare un incendio.

EN 13034 – Abbigliamento di protezione contro prodotti chimici liquidi. Requisiti prestazionali per indumenti di protezione chimica che offre protezione limitata contro i prodotti chimici Liquidi. Dispositivi di Tipo 6.
La protezione dovrà essere proporzionale al rischio. La diversificazione dei vari tipi degli indumenti di protezione chimica rappresenta i distinti livelli generali dei rischi.
La scelta del livello di rischio reale dovrà essere determinata da una valutazione dei rischi che prenda in considerazione tutti i parametri rilevanti come ad esempio la natura del prodotto chimico, la temperatura, la pressione, la quantità, le parti del corpo che possono restare scoperte, le condizioni climatiche, l’intensità del lavoro, ecc …
La valutazione dei rischi fornirà importanti indicazioni sui tipi di materiale appropriati, il design e la composizione della soluzione più efficiente, per esempio la combinazione con altri tipi di DPI o altri indumenti di protezione chimica.
L’uso dei tipi 6 e PB (6) è previsto per i casi in cui il pericolo sia stato valutato come basso e non sia necessaria una barriera completa contro la permeazione di agenti liquidi, perciò costituisce il livello più basso di protezione chimica e sono previsti per proteggere contro una possibile esposizione a piccole quantità di spruzzi o schizzi accidentali di piccolo volume.

EN ISO 13982-1 – Indumenti di protezione per uso contro particelle solide. Requisiti prestazionali per indumenti di protezione chimica che provvedono alla protezione dell’intero corpo contro particelle solide sospese nell’aria (Tipo 51.
Questa norma è applicabile solo alle particelle solide sospese nell’aria. Non è applicabile ad altre forme di contaminazione da agenti chimici solidi, come la penetrazione dell’agente chimico sottoforma di spruzzo mediante materiali a causa del contatto o dello sfregamento
.
EN ISO 11612 – Abbigliamento di protezione contro il calore e la fiamma. L’abbigliamento di protezione contro il calore e la fiamma deve superare il requisito di propagazione limitata della fiamma e almeno un altro dei requisiti di propagazione termica.

EN ISO 14116 – Protezione contro il calore e la fiamma. Materiali e indumenti a propagazione limitata di fiamma. Riducono la possibilità che un indumento bruci, rappresentando in tal modo un pericolo esso stesso.
Gli indumenti di protezione sono conformi alla presente norma che è appropriata per la protezione dei lavoratori contro il contatto temporaneo e occasionale con piccole fiamme, in circostanze in cui il rischio di calore non è significativo e non vi è la presenza di altre fonti di calore.

EN 14126 – Requisiti prestazionali e metodi di prova per gli indumenti di protezione contro gli “Agenti Infettivi”.
Gli indumenti di protezione contro gli agenti infettivi hanno due funzioni principali: – Evitare che gli agenti infettivi raggiungano la pelle [possibilmente danneggiata]. – Evitare la propagazione degli agenti infettivi ad altre persone o in altre situazioni [quando si mangia o si beve, o quando una persona si toglie l’indumento di protezione].
In alcune situazioni di lavoro, per esempio in laboratori microbiologici, ecc …, l’agente infettivo può essere confinato e, in questo caso, il rischio di esposizione sarà limitato a un awenimento accidentale. In altri tipi di lavoro, gli organismi possono non essere confinati, esponendo così il lavoratore a un continuo rischio di infezione, per esempio in lavori di depurazione, di trattamento dei residui altamente pericolosi negli ospedali, ecc …
In questi casi può accadere che il lavoratore sia del tutto inconsapevole del tipo di rischio in cui può incorrere, perché non conosce la natura di determinati agenti infettivi. I microrganismi costituiscono un gruppo molto eterogeneo a causa delle loro dimensioni, forme, condizioni di vita, dosi infettive, capacità di soprvvivenza e molti altri parametri.

EN 14605 – Abbigliamento di protezione contro prodotti chimici liquidi. Requisiti prestazionali per indumenti con connessioni a tenuta di liquidi (Tipo 3) o a tenuta di spruzzi (Tipo 41, inclusi quelli che prowedono alla protezione di sole parti del corpo [Tipi PB [3] e PB [411.
– Indumenti di protezione per tutto il corpo con connessioni a tenuta di liquidi tra le differenti parti degli indumenti [Tipo 3: Indumenti a tenuta di liquidi]. – Indumenti di protezione per tutto il corpo con connessioni a tenuta di spruzzi tra le differenti parti degli indumenti (Tipo 4: Indumenti a tenuta di spruzzi]. – Indumenti di protezione parziale del corpo che offrono protezione a determinate parti del corpo contro la permeazione di agenti chimici liquidi.
EN ISO 15025 Abbigliamento di protezione. Protezione contro il calore e le fiamme. Metodo di prova per la propagazione limitata della fiamma Questa norma descrive un metodo di prova per determinare la propagazione limitata della fiamma.

EN 343 – Indumenti di protezione contro la pioggia. A seguito dell’aggiornamento della normativa, dal 2019 è presente l’aggiunta di un ulteriore classe per traspirabilità e impermeabilità, oltre alle variazioni degli intervalli di appartenenza per ogni classe. Questa normativa specifica i requisiti applicabili ai materiali e cuciture degli indumenti di protezione dalle influenze delle precipitazioni (pioggia, neve), nebbia e umidità del suolo. I capi sono progettati e costruiti utilizzando materiali impermeabili e traspiranti, prestando particolare attenzione alla sigillatura di tutte le cuciture, per garantire un ottimo livello di comfort.

FOCUS DEL MESE

DPI CERTIFICATI

Non hai trovato quello che cercavi? 

Contattaci subito:

  • Telefonaci 067180151

  • Chatta con noi qui in basso

  • Inviaci una email sfap@sfap.it

ti aiutiamo noi!