PROTEZIONE DEL CAPO
L’elmetto di protezione è in assoluto uno dei DPI più importanti quando si tratta di lavori che mettono a repentaglio la sicurezza del capo.
Indossare il tipo giusto di elmetto fa la differenza tra un lavoratore vittima di infortuni con lesioni gravi, invalidanti, o persino mortali. Basta davvero poco per lavorare in sicurezza, perché non farlo?
Ci sono diversi tipi di elmetti o caschi di protezione, che rispondono a diverse caratteristiche e normative. Ma per prima cosa, com’è fatto un elmetto?
L’ANATOMIA DI UN ELMETTO
Un elmetto di protezione è composto da molte parti, andiamo a vedere insieme quali.
Calotta: casco di materiale rigido e dalla terminazione liscia che costituisce la parte esterna dell’elmetto.
Visiera: prolungamento del casco al di sopra degli occhi.
Imbracatura: insieme degli elementi che costituiscono un mezzo per mantenere in posizione corretta il casco e/o per assorbire l’energia cinetica durante un impatto. L’imbracatura comprende una fascia per la testa e per la nuca.
Fascia anti-sudore: accessorio che copre la superficie frontale interna migliorando il comfort di chi indossa il casco di protezione.
Aperture per la ventilazione: fori creati nella calotta del casco che permettono la circolazione dell’aria all’interno.
Sottogola: fascia che s’inserisce sotto il mento per permettere un miglior inserimento del casco.
Gli elmetti hanno anche dei diversi tipi di requisiti, che si suddividono in obbligatori e opzionali:
Requisiti obbligatori: assorbimento di impatti, resistenza alla perforazione, resistenza alla fiamma, punti di ancoraggio del sottogola, etichettatura
Requisiti opzionali: Temperatura molto alta (+150) e molto bassa (-20°C o 30°C1), Proprietà elettriche (440 Vac), Deformazione laterale [DL], Schizzi di metallo fuso [MMI].
I DIFFERENTI TIPI DI ELMETTO E LE NORMATIVE
Il Decreto legislativo 81/08 è la prima normativa da conoscere. Esso elenca i rischi dai quali il giusto casco di sicurezza deve saper proteggere, e cioè:
- rischi meccanici;
- rischi da schiacciamento;
- rischi elettrici;
- rischi termici;
- rischi da schizzi o spruzzi di materiale fuso;
- rischio di visibilità limitata.
È fondamentale che ogni elmetto europeo venga distinto con la marcatura CE.
Ci sono poi le norme che definiscono il tipo ed il livello di protezione forniti dall’elmetto:
EN 397 – è dedicata ai caschi di sicurezza per l’industria. Il casco di sicurezza per l’industria è un dispositivo per coprire il capo, destinato essenzialmente a proteggere la parte superiore della testa dell’utilizzatore dalle ferite prodotte da oggetti che cadono sullo stesso e dunque dalle lesioni celebrali ed eventuali fratture del cranio.
EN 812 – è dedicata ai caschi anti-urto per industria. Destinati a proteggere il capo dell’operaio dalle ferite occasionali causate da urti della testa contro oggetti duri e immobili, abbastanza forti da causare lacerazioni o altre lesioni superficiali. Non bisogna confondere i caschi contro i colpi per le industrie, con i caschi di sicurezza per l’industria, specificati dalla Norma EN 397.
EN 14052 – stabilisce i criteri di cui un casco ad alte prestazioni deve essere dotato per essere considerato tale, cioè una maggiore resistenza agli urti, a oggetti appuntiti e alle alte temperature, e quali accessori deve avere (il cinturino sottogola è obbligatorio).
EN 50365 – regola i caschi di protezione con isolamento elettrico da usare per lavori a bassa tensione. Questa norma è applicabile ai caschi elettricamente isolanti, utilizzati nei lavori di tensione o in prossimità di parti in tensione su installazioni che non superano i 1.000 V in c.a. o i 1.500 V in c.c.
EN 61482-1-2 – Lavori in tensione. Indumenti di protezione contro gli effetti termici dell’arco elettrico. Parte 1: Metodi di prova. Parte 2: Determinazione delle classi di protezione dall’arco elettrico di materiale e indumento usando il metodo dell’arco forzato e diretto (box test). Non sono norme di prodotti, bensì metodi normalizzati di prove pratiche.