Quando si lavora in ambienti in cui la salute dell’individuo possa essere messa in pericolo, è opportuno prendere tutte le precauzioni possibili per evitare ogni tipo di danno al lavoratore. Per questo motivo sono state progettate e messe sul mercato un gran numero di soluzioni, come le maschere con filtri. Ma come fare ad orientarsi tra le diverse possibilità e quale scelta è quella adatta per le nostre esigenze?
Maschere con filtri: DPI indispensabili
Le maschere con filtri per la protezione delle vie respiratorie sono dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Questo termine sta ad indicare qualsiasi strumento progettato per la protezione del lavoratore contro uno o più rischi per la sua sicurezza e/o salute derivanti dal contesto in cui si trova ad operare.
Il lavoratore a contatto con sostanze pericolose, se non opportunamente protetto con gli adeguati DPI, può correre rischi molto seri, come quello cancerogeno e il pericolo di esplosioni.
DPI per la protezione delle vie respiratorie: normativa di riferimento
Secondo il Decreto Legislativo 475/1992, i dispositivi per la protezione delle vie respiratorie sono dei DPI di terza categoria, ossia dispositivi destinati a salvaguardare il lavoratore dal rischio di lesioni gravi permanenti o mortali. Vi rientrano, pertanto, tutte le maschere antipolvere professionali, nebbie e fumi e contro tutti i tipi di sostanze tossiche, radiotossiche e pericolose.
Più aggiornato il Regolamento europeo 2016/425, il quale afferma che i dispositivi di terza categoria proteggono dai rischi di conseguenze molto gravi, come la morte o danni alla salute irreversibili. Ciò può avvenire quando il lavoratore entra in contatto, tra le altre cose, con sostanze e miscele pericolose e/o atmosfere con carenza di ossigeno.
Maschere con filtro: le tipologie
Esistono diverse tipologie di apparecchi per la protezione delle vie respiratorie: semi-maschere senza valvole di inspirazione, semi maschere in materiale filtrante, quarti di maschera, maschere con filtro antipolvere e antigas sia separabili che non, maschere che coprono il volto intero. La scelta tra queste opzioni non va lasciata al caso, ma va ragionata in base alle specifiche sostanze contaminanti presenti nell’ambiente in cui il lavoratore andrà ad operare.
Scelta maschere con filtri: conoscere il pericolo
Il datore di lavoro ha il dovere di individuare l’attrezzatura più adatta e proteggere i suoi dipendenti. Scegliere i dispositivi di protezione delle vie respiratorie è una fase importante, in cui è consigliato farsi aiutare da esperti.
È opportuno, soprattutto, conoscere il pericolo presente nell’ambiente di lavoro. Solo così sarà possibile individuare l’opzione più adeguata. Con che tipo di sostanze entrerà in contatto il lavoratore? Da questa domanda si potrà già capire se orientarsi su mascherine antipolvere professionali, su maschere antifumo, su sistemi di protezione da nebbia o altre soluzioni presenti sul mercato.
Poi è necessario chiedersi se le sostanze con le quali il lavoratore entrerà in contatto siano inodori o percepibili all’olfatto e in quale concentrazioni sono presenti. Queste sono solo alcune delle domande a cui bisognerà trovare una risposta.
Controllare sempre l’efficienza e l’integrità delle attrezzature, tenendo conto che alcune situazioni o elementi potrebbero danneggiarli (ad esempio la presenza di barba, baffi o piercing), è essenziale. Infine, bisogna tener presente che prodotti acquistati per la protezione delle vie respiratorie devono essere obbligatoriamente conformi alle normative in vigore.