DPI RESPIRAZIONE
I DPI delle vie respiratorie sono dei dispositivi destinati alla protezione da sostanze pericolose presenti nell’aria tramite meccanismo di filtrazione. Sono diversi in base allo scopo per cui devono essere impiegati, ma tutte le tipologie condividono il medesimo obiettivo: evitare o limitare l’accesso alle vie aeree di agenti potenzialmente pericolosi.
A garantire la protezione è la capacità filtrante dei dispositivi, che sono in grado di trattenere al loro interno le particelle aerodisperse, impedendone così l’inalazione. I microgranismi potenzialmente pericolosi rimangono sospesi nell’aria grazie all’adesione a particelle liquide o solide, per un tempo variabile in base alle dimensioni. Per questo è fondamentale utilizzare il DPI respiratorio più adatto nel caso si pratichino attività in cui c’è il rischio di trovarsi a contatto con questo tipo di particelle.
DPI FACCIALI FILTRANTI
Si tratta di dispositivi realizzati interamente o prevalentemente in materiale filtrante che coprono bocca, naso e mento. Svolgono la loro attività di protezione solo per un limitato periodo di tempo, terminato il quale vanno necessariamente sostituiti. Possono essere dotati di valvola per l’espulsione dell’aria, la quale riduce la resistenza durante l’espirazione e rende più confortevole l’utilizzo del DPI
Ci sono tre tipi di dispositivi facciali filtranti:
- antipolvere
- antigas
- combinati
I dispositivi facciali filtranti antipolvere rispondono alla norma UNI EN 149 e, in base alla capacità di filtrare gli inquinanti, sono classificati progressivamente in FFP1, FFP2 e FFP3.
Sono monouso e personali, devono essere utilizzati per un solo turno lavorativo e venire sostituiti non appena appaiono danneggiati, contaminati o se la respirazione attraverso il DPI diventa difficile.
I dispositivi facciali filtranti antigas e combinati sono regolamentati dalla norma UNI EN 405 e vengono classificati per lettere (che indicano il tipo di aeriforme che catturano, che siano gas o vapori) e numeri (che indicano la capacità crescente di trattenerli). Nel caso dei DPI combinati, ci troviamo di fronte a un dispositivo in grado di catturare contemporaneamente inquinanti gassosi e solidi, grazie alla combinazione di uno strato di materiale filtrante per polveri e di un materiale in grado di catturare gas e vapori. La classificazione avviene unendo l’insieme di lettere e numeri degli inquinanti, più le caratteristiche dell’antipolvere. Questi dispositivi devono essere conservati al riparo dagli inquinanti fino al momento dell’uso, ed essere riposti dopo un’attenta pulizia. Possono essere utilizzati fintanto che l’operatore che li sta adoperando percepisce l’odore dell’inquinante in questione.
SEMIMASCHERE
Si tratta di DPI respiratori che vengono regolamentati dalla norma UNI EN 140. Corpono bocca, naso e mento e sono dotati di valvola. Possono essere riutilizzati perché contengono dei filtri sostituibili per garantire sempre un’ottimale filtrazione degli inquinanti.
MASCHERE INTERE
Sono anche questi dispostivi riutilizzabili, che rispondono però alla norma UNI EN 136. La struttura copre l’intero viso, sono dotati di una visiera trasparente, di valvola di espirazione e di filtri sostituibili. Garantiscono una tenuta maggiore rispetto alle semimaschere.
TIPOLOGIE DI FILTRI
Ci sono differenti tipologie di filtri per maschere e semimaschere, distinti da colorazioni o bande differenti in base alla capacità filtrante:
- antipolvere, che filtrano le particelle solide e si rifanno alla norma UNI EN 143. Si distinguono in P1, P2 e P3;
- antigas, che filtrano gas e vapori e rispondono alla norma UNI EN 141. Ci sono tre classi di capacità crescente di trattenuta della particella nel tempo 1, 2, 3, a cui si accompagna la lettera dell’inquinante
- combinati, caratterizzati dalla combinazione di un filtro antipolvere e uno o più antigas, sono regolamentati sempre dalla UNI EN 141 e sono identificati dalla combinazione di lettere e numeri.
I filtri di tipo A, di colore marrone, proteggono da vapori organici e solventi; i filtri B, di colore grigio, da gas e vapori inorganici; i filtri E, di colore giallo, da anidride solforosa e acidi solforosi; i filtri K, di colore verde, dall’ammoniaca; infine i filtri P, di colore bianco, da polveri tossiche, fumi e nebbie.
Visto che i filtri antigas vanno sostituiti dall’operatore non appena percepisce l’odore dell’inquinante da cui il DPI lo sta proteggendo, è importantissimo non utilizzare questo tipo di dispositivi quando si viene a contatto con inquinanti inodori.
Su tutti i filtri deve essere riportata la data di scadenza oltre il quale non devono essere utilizzati, seppure intonsi, e il marchio CE.